Ultime News
Domenica 8 dicembre
ore 10.30 Prima Celebrazione Eucaristica presieduta da don Raffaele Bucci
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Sabato 7 dicembre
Ordinazione Presbiterale di don Raffaele Bucci Concattedrale S. Maria Assunta
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Domenica dicembre
Celebrazione Eucaristica presieduta da S. E. Rev.ma Mons. Luigi Mansi e inaugurazione del presepe
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Sabato 19 ottobre
ore 19.45 Al termine della celebrazione, ci sarà la meditazione tenuta da SUOR CHIARA LUDOVICA LOCONTE, del Monastero Clarisse S. Luigi in Bisceglie.
Giornata Giubilare
Giovedí 17 ottobre
ore 19.00 Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta da DON IGNAZIO GADALETA, in ricordo della celebrazione pubblica di istituzione della Parrocchia.

La prima lettura che ci è stata proposta quest’oggi sono i primi versetti della Lettera agli Efesini, che provvidenzialmente ci è stato proclamato e che sicuramente aiuta la nostra vita di fede e di comunità in questo anno particolare.

Centrale è la figura di Cristo, nella quale si svela e si compie l’opera di Dio Padre. Infatti i tre verbi principali di questo lungo e compatto Cantico ci conducono sempre al Figlio.
Dio «ci ha scelti in lui» (Ef 1,4): è la nostra vocazione alla santità e alla figliazione adottiva e quindi alla fraternità col Cristo. Questo dono, che trasforma radicalmente il nostro stato di creature, è a noi offerto «per opera di Gesù Cristo» (v. 5), un’opera che entra nel grande progetto salvifico divino, in quell’amoroso «beneplacito della volontà» (v. 6) del Padre che l’Apostolo con commozione sta contemplando.

Il secondo verbo, dopo quello dell’elezione (“ci ha scelti”), designa il dono della grazia: «La grazia che ci ha dato nel suo Figlio diletto» (ibidem). In greco abbiamo per due volte la stessa radice charis e echaritosen, per sottolineare la gratuità dell’iniziativa divina che precede ogni risposta umana. La grazia che il Padre dona a noi nel Figlio unigenito è, quindi, manifestazione del suo amore che ci avvolge e ci trasforma.
Ed eccoci al terzo verbo fondamentale del Cantico paolino: esso ha per oggetto sempre la grazia divina che è stata «abbondantemente riversata» in noi (v. 8). Siamo, dunque, davanti a un verbo di pienezza, potremmo dire - stando al suo tenore originario - di eccesso, di donazione senza limiti e riserve.

Giungiamo così nella profondità infinita e gloriosa del mistero di Dio, aperto e svelato per grazia a chi è stato chiamato per grazia e per amore, essendo questa rivelazione impossibile a raggiungersi con la sola dotazione dell’intelligenza e delle capacità umane. «Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo, queste ha preparato Dio per coloro che lo amano.

Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito; lo Spirito infatti scruta ogni cosa, anche le profondità di Dio» (1Cor 2,9-10).

Il «mistero della volontà» divina ha un centro che è destinato a coordinare tutto l’essere e tutta la storia conducendoli alla pienezza voluta da Dio: è «il disegno di ricapitolare in Cristo tutte le cose» (Ef 1,10). In questo «disegno», in greco oikonomia, ossia in questo piano armonico dell’architettura dell’essere e dell’esistere, si leva Cristo capo del corpo della Chiesa, ma anche asse che ricapitola in sé «tutte le cose, quelle del cielo come quelle della terra». La dispersione e il limite vengono superati e si configura quella «pienezza» che è la vera meta del progetto che la volontà divina aveva prestabilito fin dalle origini.

Siamo, dunque, di fronte a un grandioso affresco della storia della creazione e della salvezza che vorremmo ora meditare e approfondire attraverso le parole di sant’Ireneo, il quale, in alcune pagine magistrali del suo trattato Contro le eresie, aveva sviluppato un’articolata riflessione proprio sulla ricapitolazione compiuta da Cristo.

La fede cristiana, egli afferma, riconosce che «vi è un solo Dio Padre e un solo Cristo Gesù, nostro Signore, che è venuto attraverso tutta l'economia e ha ricapitolato in sé tutte le cose. Tra tutte le cose c'è anche l'uomo, plasmazione di Dio. Dunque ha ricapitolato anche l'uomo in se stesso, divenendo visibile, egli che è invisibile, comprensibile egli che è incomprensibile e uomo egli che è Verbo» .

Per questo «il Verbo di Dio divenne uomo» realmente, non in apparenza, perché allora «la sua opera non sarebbe stata vera». Invece «egli era ciò che appariva: Dio che ricapitola in sé la sua antica creatura, che è l'uomo, per uccidere il peccato, distruggere la morte e vivificare l'uomo. E per questo le sue opere sono vere».

Si è costituito Capo della Chiesa per attirare tutti a sé nel momento giusto.

La nostra comunità non può non partire da queste parole ascoltate perché pienamente inserita nel mistero della salvezza per comprenderne sempre di più la grandezza della grazia di Dio.

Lo ricordava anche il can. don Salvatore Ruta quando il 17 ottobre, davanti al neo parroco, don Gioacchino de Palo, con parole oggi oramai desuete, ebbe a dire: «È nella parrocchia che, infondendosi nei cuori il buon nettare di Cristo, si erge un muro inespugnabile contro l’immoralità dilagante, contro le iniquità dei corrotti e dei corruttori, contro gli attentati al perdono, contro il veleno insidiatore di ogni cosa bella, di ogni azione buona, di ogni grandezza umana e civile».

Anche in questo momento in cui la comunità è provata da diverse vicende tristi e poco piacevoli non possiamo dimenticare che tutto è compreso in quella grazia che ricapitola tutte le cose in Cristo, perfino le più misere e miservoli.

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Lunedí 14 ottobre
ore 20.00 Catechesi teologico – liturgia tenuta da DON GIUSEPPE CIARCIELLO, docente di Teologia liturgica presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose «San Michele Arcangelo» in Foggia.
Venerdí 4 ottobre
Festa di S. Francesco d’Assisi
ore 19.00 Celebrazione Eucaristica presieduta da S. E. MONS. FELICE DI MOLFETTA,
Vescovo emerito della Diocesi di Cerignola - Ascoli Satriano
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Domenica 29 settembre
Solennità dei S. Arcangeli, Michele, Raffaele e Gabriele
S. Messe ore 8.30 – 10.15 – 11.45
ore 18.15 S. Rosario e Coroncina Angelica
ore 19.00 Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta da DON IGNAZIO GADALETA
ore 20.00 Concerto: CANTATE DOMINO ALLELUJA tenuto dalla CORALE POLIFONICA “M. CANTATORE”
Organista: MARILISA CASCARANO
Direttore: ANGELO ANSELMI

Credo, carissimi fratelli e sorelle, che quest’oggi non ci sia Parola di Dio più consona per iniziare questo anno di grazia. L’episodio ascoltato nella I lettura, tratta dal libro dei Numeri, in cui il giovane Giosuè chiede a Mosè di impedire ai due di profetizzare solo perché lo avevano fatto nell’accampamento senza il suo permesso, fa da preludio alle parole forti di Giacomo e Giovanni che vogliono impedire ad uno di scacciare i demoni nel nome di Gesù, solo perché non è uno dei NOSTRI.

Si tratta, quindi, di iniziare a capire la logica del Regno dei cieli e di come dovrebbe vivere una comunità, soprattutto come la nostra in questo anno di grazia appena iniziato: se Nostro Signore non avesse una logica inclusiva, nessuno di noi si potrebbe salvare. Se il regno dei cieli non fosse qualcosa che tende ad accogliere, che tende a convocare, a valorizzare, a vedere il bene e a prendere tutti coloro che vogliono avvicinarsi e avere accesso ad esso, nessuno di noi si potrebbe salvare.

Pertanto, carissimi, prendo spunto dalla seconda parte del testo di Mc, per dare a ciascuno di noi alcune indicazioni per essere sempre di più una comunità evangelica:

  • se per te, caro fratello e cara sorella, il desiderio di rinchiuderti in te e nel tuo piccolo gruppo, associazione, movimento senza volerti confrontare con l’altro è motivo di scandalo, taglialo.
  • Se per te la ricerca di consensi e realizzazione nella comunità vale molto di più della comunione, tagliala;
  • Se in te c’è l’idea che non sei capace in questa comunità di dare te stesso e di quanto di più bello hai, perché pensi che gli altri valgano di più o hanno più esperienza, tagliala;
  • Se hai la presunzione che la comunità sia fatta solo da chi è più giusto e chi dà il massimo senza considerare chi invece è più indietro, chi ha bisogno di essere spronato o incoraggiato, chi è qui solo per trovare una parola di speranza, un sorriso o un abbraccio, e ciò ti è motivo di scandalo, tagliala;
  • Se hai la convinzione che il Vangelo si debba annunciare a quei pochi del nostro territorio che frequentano la parrocchia, perché gli altri fuori non ne sono degni o sono troppo lontani e irraggiungibili, tagliala;
  • Se sei del parere che la vita di fede si svolga solo all’interno della chiesa, con canti e preghiere, mentre nella vita di ogni giorno mi posso permettere di dileggiare il fratello, di calunniarlo, di ergermi superiore, taglialo.

Ecco carissimi quel che conta sono i fratelli, non le appartenenze; quel che conta è la comunione, quel che conta molto più delle etichette e delle definizioni precise è ciò che ci permette di essere uniti. Quando diventa più importante la questione di principio rispetto alla vita, avremo qualcosa di astratto e secco.

Ecco che la Parola di questa domenica ci invita a tagliare dentro di noi, non fuori di noi, e ad accettare la logica del regno, perché vi è inevitabilmente la tendenza all’elitarismo, all’esclusività, alle classifiche, al migliore e al peggiore. Siamo comunità, cattolici, inclusivi nella verità e nell’amore, siamo chiamati alla comunione che è più grande della ragione.  

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Inizio dell’Anno Giubilare
Sabato 28 settembre
Primi Vespri della Solennità dei S. Arcangeli, Michele, Raffaele e Gabriele
ore 18.15 S. Rosario e Coroncina Angelica
ore 18.45 Triduo in onore di S. Michele Arc.
ore 19.00 Celebrazione Eucaristica Solenne presieduta da S.E. MONS. DOMENICO CORNACCHIA, Vescovo della Diocesi
con lettura del decreto di indizione dell’Anno Giubilare concesso da S.S. Papa Francesco in occasione dei 100 anni dall’istituzione della chiesa di S. Michele Arcangelo a parrocchia (4 Aprile 1925)
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“Oggi si è compiuta questa scrittura che voi avete ascoltato” (Lc 4, 21) così afferma Gesù nella sinagoga di Cafarnao dopo aver proclamato il celebre versetto del profeta Isaia che afferma “ Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi, 19 a proclamare l'anno di grazia del Signore .”

Ecco Ecc.za Rev.ma anche per noi, comunità di S. Michele Arcangelo, oggi si compie questa scrittura per iniziare solennemente un anno di grazia, un Giubileo nel Giubileo, accompagnato dall’annuncio della Buona Notizia che Cristo è l’unica nostra salvezza e l’unica nostra speranza, ed annunciarlo a tutti, in modo particolare ai più lontani, agli ultimi, agli sfiduciati e a coloro che si sentono abbandonati.

“Lo Spirito del Signore è sopra di me” dice il Signore: e noi quest’oggi lo Spirito Santo lo abbiamo invocato su questi 18 ragazzi ( Vincenzo, Sonia, Manuela, Agnese, Edmea, Morena, Sofia, Giacomo, Pasquale, Marilena, Alessia, Sara, Elena, Carmela, Laura, Lorenzo, Mattia, Annapia) che hanno ricevuto il sacramento della Confermazione e che con cura e dedizione sono stati accompagnati e seguiti dai loro genitori, padrini e madrine e dagli educatori ACR Pasquale, Domiziana, Gloria, Nicla e Sara, che ringrazio di cuore.

Ma lo Spirito lo ha ricevuto tutta la comunità parrocchiale, posta alla periferia della città e che si spesso sentita come figlia dimenticata, perché possa in questo anno sperimentare la gioia dell’incontro con il Signore, e soprattutto della Sua misericordia, la bellezza dell’incontro fraterno, con le sue diversità e peculiarità che convergono nella comunione, l’incontro con il territorio e le sue realtà civili che la rende sempre più incarnata nella realtà di questo tempo.

Ringrazio Lei, Eccellenza, che con la sua paterna vicinanza non solo ha presieduto questa Concelebrazione, ma si è fatto tramite alla S. Sede per ricevere questo dono: siamo convinti che saprà guidarci, attraverso il Suo magistero, a vivere al meglio questa opportunità a beneficio di tutta la comunità diocesana.

Ringrazio e saluto i sacerdoti concelebranti, in primis don Vincenzo, ringraziandolo per la sua disponibilità, e don Maurizio che assieme a don Raffaele e alla comunità del seminario minore sono qui per far festa assieme a Vincenzo per il dono dello Spirito Santo ricevuto.

Ringrazio e saluto le autorità civili e militari presenti, la cui sinergia e collaborazione è fondamentale per l’impatto sul territorio e sulla città, in favore soprattutto degli ultimi e dei più bisognosi.

Ringrazio inoltre il coro parrocchiale, diretto dal Mº Angelo Anselmi, per aver animato con tanti sacrifici, la Celebrazione Liturgica ed i ministranti per aver reso un ottimo servizio.

Cento anni non sono pochi, è un secolo, ed in questo secolo questa parrocchia ha trovato sempre di più l’identità, formata e condotta alla fede dai miei predecessori ma, memori del passato, sono sempre più convinto, che tutti noi, dai più piccoli, ai giovani e ragazzi, agli adulti e agli anziani, possiamo crescere e cogliere questa importante occasione per essere sempre di più, come affermava Geshè “ il roveto ardente che permette a Dio di manifestarsi”.

CELEBRAZIONE DI INIZIO DELL’ANNO GIUBILARE PER IL CENTENARIO DELLA ISTITUZIONE DELLA PARROCCHIA DI SAN MICHELE ARCANGELO IN RUVO DI PUGLIA 

28 settembre 2024

 

Eccellenza Rev.ma, carissimi sacerdoti, autorità civili, fratelli e sorelle qui presenti,

siamo riuniti oggi in occasione del centenario della istituzione della nostra Parrocchia, per celebrare insieme l’inizio di un anno giubilare che segna un anno di grazia e di rinnovamento spirituale, con il cuore colmo di gioia e di gratitudine.

Moltissimi di noi sono nati e cresciuti in questa bella famiglia parrocchiale, le nostre storie personali si sono intrecciate con la storia della comunità, la nostra educazione alla vita cristiana è maturata all’interno di questo luogo sacro. Abbiamo sviluppato negli anni un forte senso di appartenenza che ci fa assemblea viva e partecipe alla vita liturgica. Cogliamo oggi l’occasione di questo importante incontro comunitario per riflettere un istante su chi siamo e su chi vogliamo essere, su quanto è stato e sugli impegni che assumiamo per il futuro.

Lo stile sobrio ed essenziale che,in questi anni, ha connotato la comunità di San Michele Arcangelo è stato sempre improntato al “gusto della parola meditata”. Ciò le deriva dall’accurato magistero dei parroci che si sono avvicendati negli anni. Resta particolarmente vivo nella memoria il servizio reso, per più di quarant’anni, dall’amato parroco Don Paolo e, in tempi più recenti, il segno lasciato dal carissimo Don Michele. E non possiamo dimenticare i sacerdoti, i laici, i giovani che a vario titolo, con dedizione e impegno,hanno attraversato la storia di questa parrocchia, contribuendo alla crescita nella fede di ogni singolo membro di questa comunità.

Quasi favorita dalla collocazione decentrata e sopraelevata del suo antico edificio sacro e dall’aura del passato di chiesa francescana,questa comunità, raccolta in preghiera, è capace di fare silenzio, astraendosi dal frenetico svolgersi delle faccende quotidiane,ma anche di fare “rumore”, facendoci sentire nell’irrinunciabile difesa dei valori della vita, della solidarietà, del supporto e rispetto reciproco e, non ultimo, della pace. Valori,questi, coltivati nella vita in famiglia, nei luoghi di lavoro, nelle realtà associative dentro e fuori della parrocchia.

Per il presente e per il futuro, la sfida che tale comunità si impegna a cogliere e perseguire è quella dell’”agire” consapevole, attraverso un’azione sempre più “corale” e sinergica, da esprimere sempre di più nella partecipazione alle celebrazioni liturgiche, nei gruppi di preghiera,nell’animazione pastorale, e nel servizio rivolto alla comunità parrocchiale e non solo. La “parola ascoltata e meditata”, nella dimensione del singolo e nella dimensione di comunità, dovrà tradursi con sempre più vigore in “parola agita e testimoniata”, fondamento dell’opera di evangelizzazione.

Un sentito ringraziamento a Lei, Eccellenza, per averci fatto dono della   sua  presenza e per la sua immancabile guida spirituale, per noi sostegno e fonte di incoraggiamento.

Grazie  a Don Ignazio, che oggi guida questa comunità parrocchiale e il cui impegno pastorale è punto di riferimento fondamentale per tutti noi.

Grazie anche a Don Vincenzo che ci sostiene con la sua lunga esperienza nel servizio pastorale.

Mentre intraprendiamo il nostro cammino nell’anno giubilare 2024 - 2025 ci affidiamo a San Michele Arcangelo, nostro protettore, e invochiamo la benedizione del Signore affinché ci accompagni, ci protegga sempre e ci renda soprattutto disponibili a lasciarci trasformare dal suo Amore.

Buon cammino a tutti!

Venerdí 27 settembre
ore 18.15 S. Rosario e Coroncina Angelica
ore 18.45 Triduo in onore di S. Michele Arc.
ore 19.00 Celebrazione Eucaristica presieduta da DON MIMMO BELVITO, parroco della Parrocchia “Maria SS. del Carmine” in Putignano
Giovedí 26 settembre
ore 18.15 S. Rosario e Coroncina Angelica
ore 18.45 Triduo in onore di S. Michele Arc.
ore 19.00 Celebrazione Eucaristica presieduta da DON GIANNI CALIANDRO, Rettore del Pontificio Seminario Regionale “Pio XI” di Molfetta
Don Ignazio Gadaleta
Don Ignazio Gadaleta
Parroco dal 03/09/2023
Nato a Trani il 24/10/1985
Ordinato presbitero il 29/06/2015

ignaziog85@libero.it
Mons. Vincenzo Pellegrini
Mons. Vincenzo Pellegrini
Vicario parrocchiale
Nato il 01/01/1944
Ordinato il 07/12/1969
CHE COS’È L’INDULGENZA?

La dottrina dell’indulgenza è un aspetto della fede cristiana, affermato dalla Chiesa cattolica, che si riferisce alla possibilità di cancellare una parte ben precisa delle conseguenze di un peccato (detta pena temporale), dal peccatore che abbia confessato sinceramente il suo errore e sia stato perdonato tramite il sacramento della confessione. Quindi per indulgenza viene significata la remissione parziale o totale delle pene comunque maturate con i peccati già perdonati da Dio con la confessione sacramentale; infatti ogni peccato commesso viene perdonato con la confessione ma presuppone l’espiazione di una pena.


La dottrina del tesoro della Chiesa insegna che il bene operato da alcuni (Gesù, Maria, i santi) torna a vantaggio di tutti. Secondo tale dottrina, il tesoro della Chiesa viene amministrato dalla stessa a beneficio di chi è in vita e per tramite dei vivi a beneficio delle anime dei defunti che stanno purificandosi nel Purgatorio. L’indulgenza chiesta dai vivi per i loro defunti aiuta la purificazione di chi in Purgatorio “attende” di essere ammesso in Paradiso.

Per ottenere una indulgenza plenaria un cristiano, completamente distaccato dal peccato anche veniale, deve:

(confessione sacramentale) per ottenere il perdono dei peccati;

per essere spiritualmente unito a Cristo;

per rafforzare il legame con la Chiesa.

GIORNI IN CUI È POSSIBILE LUCRARE L’INDULGENZA PLENARIA
a S. Michele Arcangelo
29 settembre

Solennità di S. Michele Arcangelo, patrono titolare della parrocchia

4 ottobre

Memoria liturgica di S. Francesco

17 ottobre

data in cui ci fu la Celebrazione pubblica di istituzione della parrocchia

25 dicembre

il giorno del S. Natale del Signore

4 aprile

data del decreto di istituzione della parrocchia

17- 20 aprile

Triduo Pasquale

15 maggio

data della dedicazione della chiesa

13 giugno

festa di S. Antonio

23 settembre

festa di S. Pio da Pietrelcina

CONDIZIONI PER LUCRARE L’INDULGENZA:
Confessione sacramentale, Comunione Eucaristica, Preghiera per il Sommo Pontefice
Visita alla chiesa parrocchiale di S. Michele Arcangelo per partecipare alle celebrazioni giubilari o sostare in essa per una breve riflessione concludendo con la recita del Padre Nostro, del Credo e una preghiera alla Beata Vergine Maria e a S. Michele.
per gli anziani e gli ammalati, compiere la visita spirituale con l’intenzione di adempiere alle tre condizioni consuete ed offrire le malattie e le sofferenze della propria vita a Dio misericordioso.
PREGHIERE PER L’INDULGENZA

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli. Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero; generato, non creato; della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo; e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture; è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e da la vita, e procede dal Padre e dal Figlio e con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una, santa, cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

O Dio , Pastore e guida di tutti i credenti, guarda il tuo servo Francesco che hai posto a presiedere la tua Chiesa; sostienilo con il tuo amore, perché́ edifichi con la parola e l’esempio il popolo che gli hai affidato. Amen

San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia; sii tu il nostro sostegno contro la perfidia! e le insidie del diavolo! Che Dio eserciti il suo dominio su di lui, te ne preghiamo supplichevoli. E tu o Principe della milizia celeste, con la potenza divina, ricaccia nell’inferno satana e gli altri spiriti maligni, i quali errano per il mondo per far perdere le anime. Amen!

Decreto dell'Indulgenza

La Penitenzieria apostolica, con l’intento di far crescere la religiosità dei fedeli e per la salvezza della loro anima, in forza della facoltà datale dal Santissimo in Cristo Padre e Signore nostro Francesco, per divina provvidenza Papa, cogliendo le suppliche riferite dall’Eccellentissimo Padre Domenico Cornacchia, Vescovo di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, unito al Parroco della Parrocchia ruvese sotto il titolo di San Michele Arcangelo, nel centesimo anniversario della stessa, concede di lucrare l’Indulgenza Plenaria dai tesori celesti della Chiesa sotto le consuete condizioni (Confessione Sacramentale, Comunione Eucaristica e orazione secondo le intenzioni del Sommo Pontefice) applicabile anche in suffragio delle anime del purgatorio, ai fedeli in Cristo che spinti da vero spirito di penitenza e carità dal 28  settembre 2024 al 29 settembre dello stesso anno, visiteranno in pellegrinaggio la chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo e lì partecipino devotamente ai riti giubilari dovuti alla peculiare circostanza, come descritti nella lettera di supplica (per questa indulgenza, n.d.t.) o almeno per un congruo spazio di tempo stiano in preghiera concludendo con la preghiera del Signore, il Simbolo della Fede e l’invocazione alla beata Vergine Maria e a San Michele Arcangelo.

Gli anziani, gli infermi, coloro che sono dediti alle loro cure e quelli che per grave motivo non possono uscire dalla loro abitazione, comunque potranno conseguire l’indulgenza plenaria, detestando qualunque loro peccato e con l’intenzione di soddisfare il prima possibile alle tre condizioni consuete, se si uniranno spiritualmente alle celebrazioni giubilari, offrendo a Dio misericordioso le loro preghiere, i loro dolori e gli inconvenienti della loro vita.

Per cui, affinché venga reso più facile l’accesso al perdono divino per mezzo delle Chiavi della Chiesa, per carità pastorale, questa Penitenzieria chiede fermamente al Parroco e ai sacerdoti, muniti delle opportune facoltà per ascoltare le confessioni, di rendersi disponibili con spirito pronto e generoso per la celebrazione della Penitenza e la somministrazione della Santa Comunione agli infermi.

La presente (disposizione, N.d.t.) è valida per la durata del Giubileo Parrocchiale. Nonostante qualsiasi disposizione contraria.

Dato in Roma, dalla Penitenzieria Apostolica, il 27 agosto dell’anno dell’incarnazione del Signore 2024.
Su mandato dell’Eminentissimo Prefetto
+ S. E. Rev.ma Mons. Krzysztof Józef Nykiel
Vescovo titolare di Velia, Reggente
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Cristo è il capo, il nostro Sommo Sacerdote, lo Spirito Santo è l’olio profumato e la Chiesa è il corpo di Cristo in cui esso si diffonde.
Papa Francesco
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